Il metodo di Benessere Pratico
Benessere Pratico è il punto di incontro tra le pratiche di salute più efficaci e quelle più facili, accessibili anche a chi ha una vita piena di responsabilità, impegni e distrazioni. Per creare soluzioni che offrono grandi benefici con il minore dispendio di tempo, applichiamo un nostro metodo sviluppato nel corso di decenni di esperienze e studi. Eccone i principi chiave.
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Attingiamo a diverse discipline per costruire soluzioni più pratiche ed essenziali
Benessere Pratico nasce dal confronto tra specialisti eccellenti in una vasta gamma di approcci alla cura del corpo e della mente. Siamo uniti dall’idea che si possa e si debba andare oltre l’aderenza esclusiva a singole discipline: combinare i principi e le pratiche di metodi diversi permette di creare soluzioni non solo più efficaci, ma soprattutto più pratiche e più snelle.
La soluzione a un problema è tanto migliore quanto più è semplice, pratica e accessibile.
Molte discipline contengono principi e pratiche utilissime, ma sono troppo complesse per chi vive nella società industriale del ventunesimo secolo. Su metodi come l’alchimia interna taoista o la medicina tradizionale cinese si trovano a volte testi enciclopedici molto validi di per sé, ma di fatto inutili nella pratica per la stragrande maggioranza delle persone. Quanti sono, oggi, ad avere le risorse per analizzare, comprendere e applicare in autonomia tali pratiche? E quanti possono permettersi di intraprendere lunghi percorsi di formazione sotto la guida di uno specialista, per un uso esclusivamente personale?
All’opposto troviamo i classici manualetti “all’americana”, nei quali concetti che potrebbero essere presentati efficacemente in un opuscolo vengono farciti e allungati con centinaia di pagine di aneddoti, discorsi motivazionali e chiacchiere assortite pur di poter vendere il testo come libro.
I corsi di Benessere Pratico sono un’alternativa più utile a entrambe le cose.
Disporre di specialisti di discipline diverse ci permette di comporre dei programmi condensati, perché selezioniamo da un vasto bacino di conoscenze le pratiche più efficienti, ossia a maggiore densità di benefici: quelle che richiedono poco tempo e impegno, ma danno ottimi risultati.
Di converso, proprio perché i nostri corsi sono il frutto di un lungo lavoro di analisi, confronto, scrematura e organizzazione, non contengono parti superflue: tutte le informazioni che vi trovi sono importanti, e tutte le indicazioni vanno seguite accuratamente.Di converso, proprio perché i nostri corsi sono il frutto di un lungo lavoro di analisi, confronto, scrematura e organizzazione, non contengono parti superflue: tutte le informazioni che vi trovi sono importanti, e tutte le indicazioni vanno seguite accuratamente
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Trattiamo l’organismo come tale: un sistema di sistemi
Si sente a volte definire il corpo una “macchina perfetta”. Tale definizione è erronea e fuorviante, perché raffigura il corpo come un’insieme di componenti combinate sì, ma indipendenti fra loro.
In quest’ottica, l’approccio alla cura è quello che divide e isola le parti dell’insieme, per cui, se emerge un dolore alla spalla, occorre intervenire sulla spalla; un po’ come, quando su un’automobile si rompe la frizione, occorre intervenire direttamente su quella, e sostituirla con il pezzo di ricambio nuovo, dopodiché possiamo aspettarci che la frizione funzioni come o persino meglio dell’originale.
Altrettanto NON è vero per il corpo umano, in nessuno dei due aspetti.
Il corpo umano NON funziona così.
Dopo la sostituzione di un’articolazione o di una valvola cardiaca, il corpo NON torna affatto a funzionare come funzionava con la parte organica sana.
Ma soprattutto, disfunzioni e danni a una parte del corpo NON possono essere trattati efficacemente in modo isolato, ignorando le altre parti!
Un essere vivente si definisce un “organismo” precisamente in quanto ogni sua parte è collegata alle altre e ne influenza lo stato in un complesso “sistema di sistemi”.
In pratica, questo significa che se emergono i sintomi della gastrite, o della cefalea, o tensione e dolore a una spalla, si inseriscono sempre in un più vasto quadro generale. Un dolore o un malfunzionamento in una qualsiasi parte del corpo non possono rimanere fatti isolati, ma si ripercuoteranno sempre su molte altre parti.
Se ad esempio ti fa male un ginocchio, avrai innanzitutto una ripercussione sul sistema nervoso, perché qualsiasi dolore agisce sul cervello, sull'umore e quindi in molti casi sul sistema ormonale. Inoltre camminerai in maniera non bilanciata, provocando probabilmente un eccesso di lavoro ai muscoli della schiena o dell'altra gamba. E così via.
Ecco perché in Benessere Pratico ci prendiamo cura dell’organismo come tale: tutti gli esercizi con cui interveniamo su parti specifiche sono preparati e sostenuti da un lavoro più generale.
Ad esempio, ciascuno dei programmi dedicati al benessere di articolazioni specifiche come il ginocchio o la spalla include anche decine di esercizi che coinvolgono e coordinano l’intero corpo.
Non a caso, il corso con cui in molti casi consigliamo di partire è Calma e Ossigeno, che è dedicato al benessere del sistema nervoso e di quello respiratorio, i quali, oltre a essere strettamente collegati fra loro, sono il sostegno di tutti gli altri sistemi.
Un approccio olistico può sembrare dispersivo; alcuni possono pensare “oddio ma se mi devo occupare di tutto l’organismo ci metterò molto tempo e forse non sarò efficace sulla zona che mi interessa”. Ma è vero l’esatto contrario. Prendersi cura dell’intero organismo è un approccio assai più efficiente che rincorrere i singoli sintomi mano a mano che si presentano, dopo aver lasciato agire per anni o decenni degli squilibri fondamentali nel corpo, perché:
- Quando il corpo è sano e vigoroso nel suo insieme, le singole parti rispondono molto meglio alle cure, quando sono necessarie.
- Se a un disturbo non dai modo di svilupparsi, non avrai mai bisogno di curarlo.
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Rispettiamo i percorsi naturali della guarigione
I processi di guarigione sono in gran parte spontanei e automatici; lasciati liberi di agire, ci riportano naturalmente verso un maggiore benessere.
Ad esempio, se inaliamo una sostanza potenzialmente dannosa, il corpo risponde subito con un’azione motoria (starnuto, per liberare le vie aeree) ed una fisiologica (produzione di muco, per proteggerle); se ci procuriamo un’escoriazione o un taglio, il corpo tende a ridurre immediatamente la perdita di sangue, nonché ad iniziare appena possibile i processi di cicatrizzazione della ferita.
Nella riparazione di una ferita, il corpo rigenera automaticamente le cellule della parte lesionata.
Spesso la guarigione può essere incoraggiata e supportata, come quando usiamo una struttura esterna per proteggere e tenere in posizione un arto lesionato, o quando in seguito eseguiamo degli esercizi di fisioterapia per recuperarne appieno l’uso dopo un periodo di immobilità forzata.
Troppo spesso, però, si interviene sul corpo solo per ridurre un sintomo fastidioso, senza curarsi di come tale intervento influenzi i processi già in atto. In molti casi, l’intervento non risolve il problema…lo nasconde soltanto, e può perfino lasciare il corpo in condizioni peggiori!
È facile cadere nella tentazione di intervenire in modo “violento”, vuoi perché abbiamo informazioni errate, vuoi perché cerchiamo un sollievo immediato. Agire per rimuovere il sintomo può essere utile sul breve termine, ma se diventa l’unico modo per affrontare disturbi protratti nel tempo può essere controproducente, perfino pericoloso.
I programmi di Benessere Pratico sfruttano ovunque possibile i processi automatici di guarigione, intervenendo in modo da facilitarli, non da ostacolarli, anche a costo di tollerare un po’ più a lungo un sintomo fastidioso.
Il nostro obiettivo, infatti, non è un sollievo superficiale e momentaneo, ma un benessere più profondo, più solido e più duraturo.
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Incoraggiamo il movimento naturale e piacevole
Gli studi che lo dimostrano sono ormai innumerevoli: quando si tratta di ristabilire il benessere di un corpo danneggiato o provato, il movimento nelle giuste qualità e dosi si dimostra superiore sia ai farmaci, sia ai placebo, sia a varie altre soluzioni. Il movimento è davvero “la migliore medicina”.
Ma di quale tipo di movimento stiamo parlando?
Si fa presto a dare consigli generici come quello di usare le scale anziché l’ascensore, ma questi piccoli gesti, seppure utili, non sono certo miracolosi. Le esperienze di movimento che proponiamo in Benessere Pratico sono appositamente studiate per condensare benefici molteplici nel minor tempo possibile, e per risultare anche piacevoli, vari, divertenti.
Al corpo, infatti, non occorre solo un'attivazione “generica” a livello di muscoli, articolazioni e sistema cardiorespiratorio. La qualità e la varietà del movimento hanno effetti profondi sul sistema nervoso, e di conseguenza sull’immagine corporea, sull’umore, sul sistema ormonale, e sull’organismo nel suo insieme.
Ciò che è essenziale capire è che il corpo umano è strutturato per camminare, arrampicarsi, correre, saltare, spingere, tirare, lanciare, sollevare…per danzare e lottare.
Questo è nella natura del corpo umano ed è quello che esso "desidera" e lo fa stare bene.
NON è fatto per stare seduto per ore e ore di fila a fissare degli schermi a pochi centimetri di distanza, o viceversa per passare ore e ore in piedi ogni giorno per servire ai tavoli o al bancone, o per qualunque altro schema di attività monotono e sbilanciato.
L’immobilità prolungata e il movimento monotono sono tra le cause fondamentali di molti disturbi tra i più diffusi, e spezzare quegli schemi con sessioni di movimento regolari è un modo efficacissimo per prevenirli.
Per mantenere il corpo in buona salute non è necessario intraprendere una vera e propria preparazione atletica - anzi, molti sport espongono il corpo a stress e infortuni che “pesano” poi nella seconda parte della vita. L’importante è che il movimento sia vario, frequente e piacevole, in modo che nel corpo non si vadano accumulando tensioni e rigidità, e che esso conservi mobilità, sensibilità, coordinazione, e un livello di forma sufficiente a mantenersi attivi anche con il passare degli anni.
Come strumento di benessere, il movimento è
- potente (grandi benefici)
- efficiente (se usato correttamente, ne basta poco per fare la differenza)
- olistico (agisce su tutto l’organismo, non solo sulla parte bisognosa di cure)
- accessibile (quasi tutti possono praticarlo facilmente, in natura, al parco o anche a casa)
- economico (è a costo zero)
“Piccolo investimento, grande risultato” è la filosofia di Benessere Pratico, ed ecco perché il movimento è tra i nostri strumenti prediletti.
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Insegniamo ad affrontare il dolore cronico imparando a gestirlo
Il dolore cronico - o comunque prolungato - irrita e fiacca la mente e il corpo, lo sappiamo bene. Ma anche quando il dolore è inevitabile, come nel caso di molti acciacchi cronici, l’atteggiamento con cui lo si affronta può ancora fare la differenza tra esserne sconfitti e assoggettati, ed esserne solo lievemente condizionati.
Spesso, chi soffre di disturbi dolorosi si lascia scoraggiare dal dolore al punto da abbandonare o ridurre gradualmente tutte le attività fisiche che rinnovano la vitalità dell’organismo. Una volta assunto questo atteggiamento, è molto facile scivolare nella parte degli “invalidi” e aprire la strada a un degrado accelerato delle facoltà fisiche e mentali.
Più si evita di muoversi per paura del dolore, più il corpo viene inibito e ristretto nelle sue funzioni. Più il corpo si indebolisce, più è vulnerabile al dolore stesso, e più si espone a nuovi disturbi, scivolando così in una spirale discendente che troppo spesso è senza ritorno.
In Benessere Pratico incoraggiamo sempre ad affrontare il dolore cronico imparando a conoscerlo e gestirlo, mantenendosi quanto più possibile mobili e attivi.
Questo non significa ignorare il dolore (che è un segnale importante!); significa imparare ad agire “intorno” ad esso, per conservare intatte tutte le libertà e le capacità che esso non inibisce direttamente.
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Basiamo le nostre pratiche sugli stimoli piacevoli, evitando quelli dolorosi
La lingua, come dice il proverbio, batte dove il dente duole. Se hai mai avuto una spalla o la schiena dolorante, sai che durante il giorno tendiamo a mettere ripetutamente “alla prova” un’area dolorante, quasi nella speranza che il dolore sia scomparso dall’ultima volta.
Purtroppo, sollecitare ripetutamente un’area già infiammata non fa che prolungare il dolore, perché il corpo sostiene o addirittura aumenta i messaggi dolorosi nel tentativo di scoraggiare ulteriori sollecitazioni.
Ecco così che il dolore finisce spesso per alimentare se stesso.
Una regola che quindi diamo sempre per trovare sollievo dal dolore prima possibile è: evita il più possibile di sollecitare le aree doloranti!
Anche quando si praticano esercizi e movimenti utili al recupero e al mantenimento, sollecitare una parte del corpo in modo doloroso non è molto produttivo. È un’opinione diffusa che per stare meglio si debba anche un po’ soffrire; che le pratiche efficaci siano dolorose.
A volte il dolore può essere inevitabile; ma di solito, un esercizio doloroso rischia di essere controproducente, sia per il circolo vizioso di cui sopra, e sia perché più un esercizio è doloroso, meno si è motivati a praticarlo, anche se fosse del tutto benefico!
Viceversa: i movimenti che danno immediato piacere o sollievo sono più efficaci nel ridurre il disturbo, sia perché mente e corpo rispondono più positivamente allo stimolo, e sia perché costruire abitudini sane intorno a movimenti piacevoli è di gran lunga più facile che costruirle intorno a movimenti dolorosi.
Ecco perché, nel formulare i programmi di Benessere Pratico ci chiediamo sempre: “a parità di beneficio, qual è l’esercizio più piacevole?” E “come possiamo rendere più piacevole la pratica?”
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Sfruttiamo l’influenza della mente sul corpo con tecniche precise e mirate
È dimostrato oltre ogni dubbio che i nostri stati emotivi e mentali abbiano un ruolo importante nella malattia e nella guarigione. Credenze e vissuti di ogni genere influenzano il corpo al punto da poter essere la causa principale di certi disturbi, e quindi anche efficaci nella cura degli stessi.
Benché il fenomeno sia ben noto, è ancora raro vederlo applicato quando si tratta di formulare dei rimedi.
È facile ammettere che disturbi come la gastrite, la cefalea o il mal di schiena possano avere origine psicosomatica, specialmente quando non si riescono a individuare cause fisiche. A questo punto, però, le indicazioni che vengono offerte in termini di cura si limitano a un “cerchi di ridurre lo stress” o altri consigli superficiali e generici.
In realtà, le conoscenze che permettono di utilizzare l’influenza della mente sul corpo fisico esistono da tempo, e in Benessere Pratico le utilizziamo per agire sui disturbi con pratiche concrete, precise e mirate.
Le esperienze di numerosi studiosi dimostrano che i disturbi più vari rispondono positivamente alla visualizzazione sistematica di immagini particolari; attraverso tali immagini, è possibile indurre il corpo ad attivare/accelerare i processi di crescita, guarigione o protezione desiderati.
Alcuni si spingono a proporre metodi basati esclusivamente su tecniche mentali; noi crediamo che l’approccio più efficace sia combinare le tecniche mentali con quelle fisiche. Alla base dei programmi di Benessere Pratico, quindi, vi sono sempre pratiche fisiche; ma è l’uso sistematico delle immagini interiori che esalta l’efficacia delle pratiche fisiche, ottenendo risultati a un tempo più rapidi e più profondi.
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Creiamo programmi facilmente adattabili alle caratteristiche ed esigenze di ognuno
Tutti gli organismi umani hanno caratteristiche comuni sulla base delle quali possiamo individuare dei principi universali nella loro cura. Ad esempio, sappiamo che la qualità dell’alimentazione e del riposo influiscono fortemente sulla salute fisica e mentale, e che l’organismo deve esercitare di frequente le sue facoltà, o subirne un degrado più o meno rapido.
Allo stesso tempo, vi è grande varietà nella costituzione, nei vissuti, e nelle condizioni attuali dei singoli individui. C’è chi ha bisogno di una dieta ricca, chi di una leggera. C’è chi necessita di otto ore di sonno abbondanti, chi si sente riposato dopo appena quattro-cinque ore. E lo stesso regime di esercizi può essere inutile per una persona, eccessivo per un’altra.
Ecco perché, quando creiamo dei corsi, lo facciamo in modo che la pratica sia adattabile alle particolari esigenze di ognuno.
Può sembrare paradossale che dei corsi pensati per essere brevi, rapidi, pratici, essenziali, contengano spesso decine di esercizi, ognuno con diverse varianti e livelli di difficoltà. Il motivo è semplice: non potendo dedicare a ogni partecipante una visita specialistica, dobbiamo creare una gamma di esercizi abbastanza ampia da offrire a ciascuno quelli più adatti al suo caso.
L’ideale a cui aspiriamo è che ognuno trovi nei nostri programmi un percorso perfettamente adatto alla sua costituzione, alla sua età, alla sua forma fisica, alle sue condizioni di salute attuali, alla sua disponibilità di tempo, e anche alle sue preferenze personali: come abbiamo detto al punto 7, seguire il piacere nella pratica è un principio importante nella cura del corpo.
Per lo stesso motivo, ove possibile, le pratiche proposte in Benessere Pratico prevedono diversi livelli di intensità o difficoltà, in modo da lasciare alla persona spazio per crescere, o per ridurre l’impegno se va fuori allenamento o subentra un problema.